giovedì 5 luglio 2007

I TRE RICORDI

Chiamato a raccolta dal Lord
dico,
ubbidisco.

Per ragioni personali, onde evitare e/o allontanare brutti ricordi, evito di parlare di parenti ed amici scomparsi e/o di malattie.

Ed ecco i tre ricordi:

Ricordo indelebile:

Settimana bianca, Alta Badia, anno "78.
Anzi, non era la tipica settimana bianca.
Quell'anno ero andato in montagna con la mia famiglia, una decina di giorni tra Natale e Capodanno.
Nell'albergo dove stavamo avevo conosciuto un pò di pischelle (ragazze, come si dice a Roma) e
avevo intenzione di fare colpo su qualcuna di esse.
Essendo miope, portavo gli occhiali da vista (immaginate!!!! montatura fine anni '70 inizi '80, il peggio del peggio, oltretutto scelta da mia madre, che, .......... vabbè, lasciamo perdere)
e ciò non era molto gradito da loro (mi hanno sempre preso per il culo, da ragazzo, per questo), le lenti a contatto erano cominciate ad uscire in quel periodo ed io ancora non avevo preso ad indossarle, o almeno, io credevo fosse così.
Facendola breve, - pomeriggio, - eravamo sulle piste a sciare, - facciamo un percorso in discesa che non avevamo ancora fatto, dato che portava poi in un'unica pista: la paurosa pista nera usata in quegli anni per i campionati del mondo, un pauroso "muretto" di 800 (ottocento) metri di dislivello, nord pieno, interamente ghiacciata, immersa in una foresta impenetrabile, per poi rientrare in Paese..
Non ricordo esattamente il motivo (sicuramente mi ero fermato a prendere un grappino) ma ero rimasto indietro, mentre gli altri erano andati avanti avendo premura di rientrare presto dato che stava cominciando a fare veramente freddo, ed io, oltretutto, quel pomeriggio, non avevo indossato gli occhiali, per fare il "fico" co0n le pischelle e, chiaramente, uno a cui mancano oltre 3 gradi di miopia non è che ci vede proprio bene, anzi, è un pò cecato.
Ebbene, scendo per una pista lievemente scoscesa che mi porta in un grande spiazzo dove sia a destra che a sinistra ci sono alcuni punti di ristoro e davanti vedo un mucchio di persone accalcate in attesa di qualcosa.
Imbecille, io.
Quegli sciatori in attesa erano in preoccupata venerazione della discesa che avrebbero dovuto fare, stavano dicendo le "ultime preghiere
" per affrontarla, quando, alle loro spalle, spunta uno sciatore che, con fare maleducato, sostenuto e veloce si fa largo attraverso loro.
Quel coglione ero io che, non vedendo quasi assolutamente niente, avevo pensato che quei sciatori fermi fossero i soliti che si mettono in mezzo alle piste a chiaccherare e che formano dei gruppetti che fanno un sacco di casino sulle piste.
Non faccio in tempo a fermarmi, ....
......
faccio un salto nel vuoto non so di quanti metri,
mi abbatto per terra sul ghiaccio duro,
dolore pazzesco,
mi sento sballottolato a destra e sinistra,
su e giù,
ogni tanto riprendo il volo,
bumburubumburu
rivolo,
bumburubuum
le gambe, le braccia,
non me le sento più
----------------
il collo me lo sono sentito girato
e rigirato
--------
Sento una botta in testa fortissima.
--------
bumburubumburubumburu
buumburubumburubum
Perdo i sensi! - - o altro
...........
- silenzio assoluto -
------------
Mi sento leggero .... . . .
.. leggero. . . .
. . . . mi sento . . .
. . volare . . .
leggero . . . ......
una piuma . . . . . . . . . . . ...
-----
poi vedo . . . . . . ...... qualcosa
. ....
Vedo me che scendo rotolando gli ultimi metri della pista ghiacciata e attraversare una piana, bianca, per poi fermarmi in mezzo ad essa.

- silenzio assoluto -
----------------
Vedo alcuni sciatori ed alcune persone che erano al bordo della pista soccorrermi,
parlano tra di loro,
dicono di chiamare un'autombulanza,
"ma è morto!"
"forse si!"
"non lo toccate, aspettate i soccorsi, si può essere rotto qualcosa"
"non gli batte il cuore, è fermo"
"chiamate i soccorsi"
"non lo muovete"
---------------
Mi vedo dall'alto che stavo lì, in mezzo a questo piazzale bianco, ghiacciato, con un mucchio di persone attorno.
Mi sento leggero, benissimo, senza alcun dolore,
mi sento volare, vedo tutto bianco attorno a me,
vedo solo me steso per terra
e quel gruppetto di persone attorno
e bianco, bianco, bianco.
-------
Ad un certo punto
----------
non vedo più nulla.
----------
- silenzio assoluto -
-----------
ricomincio a sentirmi pesante
------------
lentamente mi sveglio
--------
comincio a ricordare
------------
Dopo un pò mi ritrovo in mezzo a una folla di gente che parla e strilla,
mi sento dolorante in tutto il corpo e con un forte mal di testa.
Mi alzo da terra, recupero gli sci che erano lì vicino a me (per fortuna), convinco le persone che stò bene e che mi lascino andare via, e me ne vado in albergo che, per fortuna, era proprio lì a pochi metri di distanza.
Vedo i miei e gli dico che me ne vado a letto subito perche sono stanchissimo, anche senza cena.


Ricordo amaro:

Più che uno di ricordo amaro, sono tre o quattro ricordi in situazioni uguali o simili.
Marrakesh, piazza principale, quella enorme, piazza Djemaa el-Fnaa, centro vitale della città antica, vicino la Medina.
Anno '80, ero col mio “gruppo” sul pullman e, la guida, più volte nella mattinata ci aveva raccomandato di non tirare mai fuori soldi e portafogli in luoghi pubblici, ma di tenere solo denaro contato per gli eventuali acquisti che si sarebbero voluto fare. Ci ha spiegato che era pericoloso, che avremmo messo in pericolo la nostra vita e quella dei centinaia di mendicanti e venditori della piazza. C'era la polizia che avrebbe pestato di botte quei poveretti.
“Mi raccomando, non tirate fuori soldi” - “Avete capito bene, niente soldi, mi raccomando” - risposta: “si, abbiamo capito, niente soldi” - “non compriamo niente” -.
“Adesso il pullman si ferma, sarete attorniati da decine e decine di ragazzini, mendicanti e commercianti di tante cose, non tirate fuori i soldi e non comprate niente, mi raccomando, c'è la polizia che poi li picchia, avete capito” - Un coro ha risposto: “si, abbiamo capito, niente soldi”.
Ebbene, appena scesi dal pullman, alcuni partecipanti alla gita, sia donne che uomini ma più le donne, affascinate da tutte quelle bellezze che stavano apparendo ai loro occhi, tra vestiti, tessuti, gioielli e quant'altro, ma più che altro impietosite da quei centinaia e centinaia di ragazzini mendicanti che chiedevano l'elemosina che hanno fatto, dico, che cosa hanno fatto, nientepopòdimeno hanno tirato fuori soldi a mazzetti, portafogli e borsellini.
Volete sapere cosa è successo?
Bene, vedendo tutto quel ben di dio, quei poveretti si sono tutti accalcati addosso a noi, ma non con brutte intenzioni, solo per avere qualche soldo o per riuscire a vendere qualcosa.
Vedendo quello che stava succedendo e preoccupata che la situazione potesse precipitare, dato che, qualche povera stronza, e dico stronza per dire poco, ma anche qualche stronzo, aveva cominciato a gettare soldi e monetine a quelle persone, è intervenuta la polizia.
Ma la polizia quando interviene non è che dice “per favore andate da qualche altra parte, lasciate perdere questi poveri deficienti di turisti del cazzo” poi specie nel Marocco di 30 anni fà, non li prende per mano e li porta via, no! No!.
Li prende a mazzate e tortorate, a sprangate in testa, a manganellate, interviene in massa, e li lascia storditi e doloranti per terra, sanguinanti (tipo G8 di Genova, ma molto peggio, vi assicuro, molto peggio), con gli sfollagente li stordisce e gli lascia la faccia tumefatta.
Bene, anzi MALE, questo è successo!
Il bello poi è che quei deficienti di turisti, che purtroppo stavano con me, se la sono presa coi poliziotti, per cui sono nati dei piccoli tafferugli anche tra i turisti e i poliziotti, non capendo che l'unica salvezza per quei poveretti era che noi turisti ce ne andassimo dalla piazza, e, non volendo o potendo prendersela coi turisti, i poliziotti, innervositi, se la prendevano ancora di più con quei poveretti.
Insomma, ad un certo punto, io, la guida, l'autista ed altre poche persone sane di mente che sono rimaste estranee alla cosa, riusciamo a far salire sul pullman quelle/quei mentecatti/deficienti/stronzi che hanno provocato quella cosa e riusciamo ad allontanarci.
Infatti, appena allontanatici, i tafferugli finirono.
Morale della favola, decine e decine di ragazzini mendicanti ed altre decine di persone sono rimaste ferite, doloranti e speriamo niente di peggio per colpa di un gruppo di persone non so come definirle.
Episodio analogo è accaduto ad Istambul, un paio di anni dopo.
Eravamo in giro per la città quando, ad un certo momento, abbiamo sentito non molto distante dei tafferugli, con grida, spari, ed altro. Dopo un po, sirene della polizia. Incuriositi, ci siamo avvicinati, velocemente, al luogo dei disordini, mentre molti turchi si stavano allontanando, diciamo che stavano scappando.
Facendola breve, è accaduto che, dei turisti, per fortuna non italiani e non del mio “gruppo”, avevano fatto la stessa cosa di Marrakesh e, poliziotti ed esercito avevano linciato, menato, bastonato e quant'altro, decine e decine di mendicanti, “storpi”, disabili, gente senza gambe, senza mani, senza braccia, intervenuti anche con rinforzi. Se li sono caricati sui camion e li hanno portati via. Hai tempi, in Turchia, vigeva la “Legge del Taglione” per cui capitava (non so se adesso è uguale) molto spesso di vedere per strada dei poveretti a cui mancavano le mani, i piedi, le braccia, le gambe, un poveretto l'ho visto senza tutte e due le gambe, avrà avuto 10 cm di femore ed era legato con delle corde, tipo bretelle, ad un carrelletto con due ruote e si muoveva spingendosi con le braccia e le mani. Una scena raccapricciante.
Cose analoghe, purtroppo, mi è capitato di vedere ed assistere anche in altri luoghi (Asia Minore, Turchia interna) che evito di raccontare.


Ricordo idiota:

seguirà